Il Regno Unito congeli i conti di Assad: un appello alla giustizia e alla coerenza
Bashar al-Assad, il dittatore siriano responsabile di crimini di guerra e contro l’umanità, potrebbe avere accesso a un patrimonio di 55 milioni di sterline (circa 65 milioni di euro) custodito in un conto presso la banca HSBC a Londra. Un Paese leader nella difesa dei diritti umani e della legalità internazionale non può permettere che il denaro sporco di un regime brutale trovi rifugio nel suo sistema finanziario.
Organizzazioni come The Syria Campaign, il Syrian Legal Development Programme o il Council for Arab-British Understanding hanno lanciato un appello urgente: il governo britannico deve congelare immediatamente i beni di Assad e dei suoi alleati. L’Europeista si associa con forza a questa richiesta, sottolineando l’importanza di un’azione immediata e coerente. Ogni sterlina lasciata libera rappresenta un ulteriore supporto a un regime che ha causato devastazione, repressione e sofferenze incalcolabili al popolo siriano.
Congelare non basta: serve il sequestro e la restituzione
Non si tratta solo di congelare i fondi: gli attivisti chiedono il sequestro definitivo di questi beni, affinché possano essere utilizzati per la ricostruzione della Siria e il sostegno delle vittime del conflitto. Secondo The Syria Campaign, questi circa 55 milioni di sterline rappresentano solo una frazione delle ricchezze accumulate illegalmente dal regime siriano attraverso corruzione, traffici illeciti e appropriazioni indebite.
Il fatto che il denaro sia depositato presso un istituto prestigioso come HSBC pone interrogativi sulla trasparenza e il controllo del sistema finanziario globale. Dopo l’invasione dell’Ucraina, il Regno Unito ha congelato i beni di oligarchi russi, valutandone l’utilizzo per aiutare i rifugiati ucraini. Gli stessi strumenti devono essere applicati contro Assad. Ogni giorno di inerzia rafforza un regime che si è macchiato di crimini inimmaginabili, lasciando dietro di sé milioni di sfollati e una Siria ridotta in macerie.
Un imperativo di giustizia, leadership e coerenza
Congelare immediatamente i milioni di Assad depositati presso HSBC è una questione di coerenza e credibilità internazionale. Il Regno Unito ha costruito la sua reputazione sulla difesa dei diritti umani e sulla lotta contro l’impunità. Permettere che Assad e i suoi complici accedano al sistema finanziario britannico contraddice questi valori fondamentali.
Le prove sono chiare, gli strumenti legali esistono e la giustizia lo richiede. Non è più il momento di esitazioni. L’Europeista si unisce alle voci delle organizzazioni umanitarie che chiedono al governo britannico di congelare, sequestrare e restituire queste risorse al popolo siriano.
Ogni giorno di ritardo è un giorno in più in cui Assad beneficia di risorse che dovrebbero invece essere destinate a risanare le ferite di un Paese devastato. Il Regno Unito deve dimostrare con i fatti che i suoi valori non sono negoziabili e che la giustizia internazionale non è un concetto astratto.
Congelare, sequestrare, restituire. Questa è l’unica strada per riaffermare la leadership morale e politica che il Regno Unito rivendica sulla scena globale. L’Europeista chiede al governo britannico un’azione immediata e coerente, per dare finalmente giustizia a un popolo martoriato e riaffermare i principi di legalità e diritti umani che sono alla base della sua identità e di quella europea.