L’UE lancia le AI factories. Una svolta tecnologica per colmare il divario nell’IA
Sono almeno due anni che l’AI è entrata nelle nostre vite e da allora noi europei ne abbiamo sentito parlare spesso con timore soprattutto come di qualcosa che andava regolato, normato, imbrigliato. E mentre le energie dei decisori europei si sono concentrate, a torto o a ragione, proprio sulle briglie (vedi l’European AI Act e noi ne abbiamo parlato qui), la puledra cresceva e correva sempre più veloce e altri purosangue scendevano in pista già velocissimi.
Ora per cercare di colmare il divario tecnologico in un settore dominato da potenze come gli Stati Uniti e la Cina, l’Unione Europea lancia le European AI Factories, compiendo un passo significativo, speriamo non tardivo, verso l’innovazione tecnologica e la competitività globale in questo campo critico.
Con l’istituzione di sette “AI Factories” in diversi paesi europei, tra cui Finlandia, Germania, Italia, Lussemburgo, e Svezia, oltre agli aggiornamenti di supercomputer esistenti in Spagna e Grecia, l’Unione Europea intende fornire risorse computazionali avanzate per supportare lo sviluppo di modelli AI europei.
Lo sviluppo e l’addestramento dei modelli di intelligenza artificiale infatti richiede un enorme capacità computazionale e l’Unione Europea intende svincolare le start up e le PMI europee dalla dipendenza dalle grandi aziende statunitensi.
Un investimento coordinato essenziale per colmare il divario tecnologico sull’AI
Data la partenza in ritardo nel settore dell’AI, l’entità degli investimenti richiesti e la complessità delle infrastrutture necessarie, era impensabile procedere senza un approccio coordinato. L’investimento totale previsto per le AI Factories ammonta a 1,5 miliardi di euro, cofinanziato dagli stati membri dell’UE e dalla stessa Unione attraverso programmi come Horizon Europe e il Digital Europe Programme. I fondi saranno utilizzati non solo per l’hardware, ma anche per sviluppare un ecosistema che faciliti l’innovazione continua e l’adozione delle tecnologie AI tra le startup e le PMI europee. Questa sinergia finanziaria è vitale non solo per la realizzazione delle infrastrutture ma anche per assicurare un‘azione omogenea e uniforme su tutto il territorio europeo.
Il progetto IT4LIA: Bologna hub AI all’avanguardia
Una delle sette AI Factories sarà in Italia e sfrutterà l’esperienza del Tecnopolo di Bologna e del sito EuroHPC LEONARDO. Questa decisione non solo posiziona l’Italia come hub tecnologico all’avanguardia in Europa ma segnala anche un riconoscimento delle capacità e delle competenze che il nostro paese può offrire.
Il progetto IT4LIA ha l’obiettivo di fornire una infrastruttura di supercalcolo che sia accessibile alle startup, alle PMI e ai ricercatori per sviluppare, testare e ottimizzare modelli di AI.
IT4LIA ospiterà un supercomputer AI-ottimizzato di classe mondiale, in grado di gestire calcoli estremamente complessi e intensivi, necessari per l’addestramento e lo sviluppo di modelli di AI avanzati. Questo supercomputer sarà dotato di tecnologie all’avanguardia che offriranno una potenza computazionale molto superiore rispetto alle generazioni precedenti, specificamente ottimizzata per carichi di lavoro legati all’AI.
Il consorzio che gestisce IT4LIA include diverse istituzioni accademiche e di ricerca italiane, come il consorzio interuniversitario CINECA e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), oltre a enti regionali e ministeriali. Questo permette a IT4LIA di beneficiare di una vasta rete di conoscenze e competenze, potenziando il suo impatto scientifico e tecnologico.
Non basta colmare il divario tecnologico, sull’AI si deve restare al passo.
Nonostante l’entusiasmo, persistono significative preoccupazioni riguardo la continuità degli investimenti e la stabilità della strategia europea. L’AI richiede aggiornamenti costanti e investimenti continui a causa della sua rapida evoluzione tecnologica. C’è il rischio che, senza un impegno costante e un piano strategico ben definito, i fondi iniziali possano essere spesi senza ottenere i benefici a lungo termine sperati. Inoltre, l’adeguamento e l’ampliamento delle infrastrutture dovranno essere gestiti con una visione prospettica, per evitare obsolescenze premature delle tecnologie appena implementate.
Mossa strategica per un’Europa protagonista nell’AI
Nonostante le sfide, l’istituzione delle AI Factories era una mossa strategica necessaria che speriamo ponga le basi per un robusto ecosistema europeo di AI. È essenziale che questo slancio iniziale sia sostenuto da politiche di lungo termine che incentivino la ricerca, l’innovazione e l’educazione continuativa nel campo dell’intelligenza artificiale. Solo così l’Europa potrà aspirare non solo a scendere in pista, ma magari a proporsi come un riferimento globale nel settore, capitalizzando le sue capacità uniche e promuovendo lo sviluppo di tecnologie che rispettino i valori etici e sociali che la caratterizzano.
Speriamo che l’Unione Europea abbia capito che per vincere una gara non basta avere i finimenti, serve avere un proprio allevamento di purosangue.