Meta si allinea a Trump: addio alla moderazione dei contenuti
Nell’imminenza dell’insediamento di Donald Trump alla presidenza il 20 gennaio 2025, Meta ha annunciato cambiamenti significativi che segnano un netto allineamento alle sue politiche tra lobbying e svolta nella moderazione dei contenuti. La piattaforma ha comunicato l’inclusione di nuovi membri nel proprio Consiglio di amministrazione, tra cui l’italiano John Elkann e Dana White, ex capo dell’UFC e noto alleato di Trump. Questa decisione rappresenta un cambio di rotta rispetto all’orientamento democratico che aveva caratterizzato le origini dell’azienda, che era arrivata a sospendere per due anni il tycoon dopo l’assalto a Capitol Hill.
Lobbying e Strategia Globale
La presenza di Elkann nel board sembra mirata a rafforzare la posizione di Meta in Europa, dove la piattaforma ha affrontato diverse normative restrittive, come il Digital Services Act (DSA). Il DSA attribuisce alle piattaforme responsabilità sui contenuti pubblicati dagli utenti, imponendo maggiore trasparenza e obblighi di moderazione. La scelta di Dana White, invece, appare strategica per influenzare il governo statunitense e consolidare un rapporto diretto con l’amministrazione Trump.
Fact-Checking vs. Community Notes
Uno dei cambiamenti più evidenti riguarda la gestione della disinformazione. Meta ha deciso di abbandonare il suo storico programma di fact-checking basato su organizzazioni indipendenti per adottare un modello simile a quello introdotto da Elon Musk su X, noto come “Community Notes”.
Il sistema dei fact-checker
Meta utilizzava un network di organizzazioni indipendenti affiliate, come Poynter Foundation, per verificare i contenuti. Questi esperti analizzavano post apparentemente falsi o fuorvianti e, se necessario, li etichettavano come inaccurati. L’obiettivo era fornire agli utenti un contesto aggiuntivo, segnalando contenuti potenzialmente problematici e offrendo link a fonti affidabili. Tuttavia, questo sistema si basava su una selezione limitata di esperti, il che ha portato ad accuse di parzialità politica da parte di alcuni utenti e di Trump stesso.
Il sistema delle Community Notes
All’opposto, il modello delle Community Notes si basa sull’apporto degli utenti comuni piuttosto che su esperti selezionati. Qualsiasi utente può proporre una nota su un post controverso, aggiungendo chiarimenti o contesto. Le note vengono valutate da una comunità eterogenea di utenti con punti di vista diversi. La nota più votata diventa quella ufficialmente associata al post. Questo sistema punta sulla “saggezza collettiva” degli utenti, in un’ottica di maggiore decentralizzazione e fiducia nella capacità delle persone di distinguere il vero dal falso.
Un Cambio Ideologico
Questa transizione riflette un cambiamento ideologico profondo per Meta. Nel video pubblicato ieri 7 gennaio 2025, Mark Zuckerberg ha dichiarato l’intenzione di collaborare con Trump per contrastare quella che ha definito una “censura istituzionalizzata” da parte dei governi di tutto il mondo. Ha accusato l’Europa di ostacolare l’innovazione con normative sempre più stringenti, come il DSA, e ha puntato il dito anche contro l’amministrazione Biden per aver esercitato pressioni censoree sulle aziende tecnologiche americane.
Secondo Zuckerberg, il precedente programma di fact-checking aveva distrutto la fiducia degli utenti invece di rafforzarla. Ha ammesso, però, che il nuovo approccio potrebbe aumentare la presenza di contenuti dannosi, definendolo “un prezzo da pagare per la libertà di espressione”.
Rischi e Opportunità
Nonostante le promesse di maggiore inclusività, il modello delle Community Notes, già adottato su X, non ha impedito la diffusione di disinformazione e odio. La scelta di Meta potrebbe aggravare questi problemi, ma segna anche una svolta verso un approccio più ottimistico e decentralizzato nella gestione dei contenuti.
Con tutte le principali piattaforme social globali che si orientano verso modelli meno regolamentati, si apre un nuovo capitolo per l’ecosistema digitale, caratterizzato da una crescente influenza della destra tecnocratica e un consolidamento dei grandi monopoli tecnologici. Sarà interessante osservare come questi cambiamenti influenzeranno il panorama politico e sociale globale nei prossimi anni.