L’Italia è il Paese digitalmente più fragile d’Europa

Negli ultimi due mesi, sulle piattaforme social, in particolare su Facebook, è sempre più frequente visualizzare immagini a contenuto emotivo generate dall’intelligenza artificiale. Questi deepfake stanno catturando milioni di like e commenti da utenti ignari della loro natura artificiale. Questo fenomeno è solo un esempio della grave lacuna nel discernimento digitale degli italiani, spesso incapaci di distinguere la realtà da contenuti generati dall’AI.
E se pensate che questo riguardi solo la parte meno istruita della popolazione, vi sbagliate. Recentemente, un gruppo di truffatori ha sfruttato l’intelligenza artificiale per clonare la voce del ministro della Difesa, Guido Crosetto. Utilizzando questa tecnologia, hanno contattato imprenditori del calibro di Massimo Moratti, Del Vecchio e molti altri, chiedendo quasi un milione di euro per un falso riscatto.
Le truffe basate sull’intelligenza artificiale, quindi, non si limitano a pochi individui, ma coinvolgono tutti, comprese le istituzioni. Le nuove tecniche di hackeraggio sfruttano l’AI per attacchi sempre più sofisticati, mettendo in difficoltà un Paese già fragile dal punto di vista della sicurezza informatica.
Attacchi informatici in aumento: l’Italia nel mirino degli hacker
Negli ultimi mesi, l’Italia ha registrato un incremento del 65% degli attacchi informatici rispetto all’anno precedente. Nel 2023, sono stati documentati 310 attacchi gravi, rappresentando l’11% degli incidenti a livello globale. I settori più colpiti sono stati:
- Settore governativo: quasi il 19% degli attacchi
- Trasporti e logistica: incremento del 620% rispetto all’anno precedente
Avvicinandosi a tempi più recenti, ecco alcuni degli attacchi più significativi tra dicembre 2024 e gennaio 2025:
- Dicembre 2024: Trenitalia ha subito un attacco informatico che ha compromesso i suoi sistemi di biglietteria. Ciò ha contribuito al guasto tecnico del 17 dicembre, rendendo inaccessibili il sito web e l’app di Trenitalia, impedendo agli utenti di consultare gli orari e acquistare biglietti online.
- Dicembre 2024: Il settore sanitario italiano è stato colpito da un aumento del 50% degli attacchi rispetto all’anno precedente, causando interruzioni nei servizi ospedalieri e mettendo a rischio la salute dei pazienti.
- Dicembre 2024: Gli analisti di Meta individuano un’attività di sorveglianza anomala tramite Graphite, uno spyware avanzato di Paragon Solutions usato per infiltrare dispositivi WhatsApp. L’attacco, bloccato da Meta, ha colpito circa 90 persone in 14 paesi europei, inclusi 7 tra attivisti e giornalisti italiani. Il Governo ha incaricato l’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) di indagare sulla vicenda.
- 27 dicembre 2024: InfoCert, fornitore di SPID e PEC, ha subito un attacco con il furto di dati personali di 5,5 milioni di persone, tra cui nomi, email e codici fiscali. L’illecito è stato rivendicato su BreachForums, con i dati messi in vendita per 1.500 dollari.
- 11 gennaio 2025: Il gruppo hacker filorusso Noname057(16) ha lanciato attacchi DDoS contro siti istituzionali italiani, tra cui i Ministeri degli Esteri, delle Infrastrutture e dei Trasporti, la Consob, i Carabinieri, la Marina e l’Aeronautica.
- 12 gennaio 2025: Gli stessi hacker hanno colpito Intesa Sanpaolo e Monte dei Paschi di Siena, oltre ai porti di Taranto e Trieste. Parallelamente, il gruppo filopalestinese Alixec ha attaccato aziende come Olidata, Skillbill e Zucchetti.
- 26 gennaio 2025: Il Ministero della Difesa italiano è stato bersaglio di un attacco DDoS da parte del Pro-Palestine Hackers Movement (PPHM).
Questi episodi mostrano chiaramente come l’Italia sia un bersaglio privilegiato per i cybercriminali.
La scuola e l’analfabetismo digitale: un problema strutturale
Con buona pace del governo Meloni, la celebre frase incisa sulle pareti del Palazzo della Civiltà Italiana all’Eur – “Italiani, popolo di poeti, di artisti, di eroi, di santi, di pensatori, di scienziati, di navigatori, di transmigratori” – dovrebbe essere aggiornata, aggiungendo “vittime della tecnologia”.
La scuola italiana infatti non prepara adeguatamente gli studenti alle sfide digitali. L’indice di analfabetismo funzionale in Italia è tra i più alti d’Europa, e questo si riflette anche nel settore tecnologico. Non comprendiamo il cambiamento in atto né le minacce, ma anche i vantaggi, derivanti dall’intelligenza artificiale e dalla cybersecurity.
Se la tendenza non verrà invertita, la sicurezza informatica diventerà presto uno dei tre principali problemi del Paese, accanto al debito pubblico e al cambiamento climatico.
L’Italia, con il supporto dell’Europa, deve affrontare questa emergenza investendo in formazione, sicurezza informatica e ricerca. Il gap nei confronti di USA, Russia, Cina e partner europei deve essere colmato. Il futuro del Paese dipende dalla sua capacità di adattarsi al mondo digitale e proteggere i suoi cittadini dalle minacce del cybercrime.
Il futuro del paese dipende anche, è bene dirlo, dai dirigenti dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale, dalle loro scelte. Dai nostri ministri attuali e futuri, soprattutto dell’Istruzione, Trasporti, Difesa ed Interni.
Se non lo capiamo in fretta e, a proposito di popolo di navigatori, rischiamo seriamente di colare a picco e trascinare con noi parte dell’Europa.