AI Europea: L’UE accelera su OpenEuroLLM, ma senza il mercato rischia di fallire
Mentre negli Stati Uniti le big tech si contendono la supremazia nell’intelligenza artificiale con investimenti privati miliardari, l’Unione Europea punta su OpenEuroLLM, un progetto finanziato con 37 milioni di euro per sviluppare modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) open-source, trasparenti e multilingue. Questa iniziativa ha realmente il potenziale per fare la differenza, o è solo l’ennesimo tentativo destinato al fallimento da parte dell’intervento pubblico?
Un’IA europea o solo un esercizio burocratico?
L’UE ha adottato un approccio normativo stringente nei confronti dell’intelligenza artificiale, con l’AI Act e una serie di regolamenti che mirano a garantire trasparenza e sicurezza. Ma mentre si impongono limiti al mercato, si investe denaro pubblico in un progetto che difficilmente potrà competere con i colossi americani e cinesi. La vera domanda è: perché l’Europa non punta a incentivare il settore privato invece di creare costose alternative statali?
Il progetto OpenEuroLLM, nonostante le buone intenzioni, rischia di essere poco più di un costoso esercizio accademico. I modelli di IA non si sviluppano solo con finanziamenti pubblici: servono ecosistemi dinamici, concorrenza e soprattutto un mercato aperto. L’Europa, invece di favorire il business, sembra volerlo sostituire con iniziative pubbliche, un modello che raramente ha portato a innovazioni di successo.
Il sigillo STEP: marchio di eccellenza o mero bollino politico?
La Commissione Europea ha assegnato a OpenEuroLLM il prestigioso Strategic Technologies for Europe Platform (STEP) Seal, il primo progetto finanziato dal Programma Europa Digitale a ricevere tale riconoscimento. Ma questo sigillo è realmente un indicatore di qualità o solo uno strumento per giustificare ulteriori finanziamenti?
STEP è un’iniziativa per rafforzare la competitività industriale europea, supportando tecnologie critiche, tra cui l’intelligenza artificiale. Tuttavia, l’assegnazione del Sigillo STEP non garantisce che il progetto avrà un impatto concreto nel mercato globale. I modelli open-source possono essere un’ottima idea in teoria, ma se non accompagnati da un ecosistema di aziende pronte a integrarli e svilupparli, rischiano di restare inutilizzati.
Il mercato europeo ha bisogno di libertà, non di vincoli
Uno dei punti chiave di OpenEuroLLM è la sua natura open-source e multilingue. Questo dovrebbe rappresentare un vantaggio rispetto ai modelli americani, focalizzati quasi esclusivamente sull’inglese. Tuttavia, il vero nodo è che in Europa manca ancora un mercato dell’IA competitivo: le aziende non hanno incentivi a investire se sanno che il settore sarà dominato da progetti pubblici o da un eccesso di regolamentazione.
L’Europa dovrebbe scatenare il mercato, non controllarlo con finanziamenti statali. Le migliori innovazioni tecnologiche sono sempre nate da una competizione feroce tra aziende private, non da progetti statali gestiti con lentezze burocratiche e obiettivi politici.
Conclusione: un’occasione sprecata?
Il lancio di OpenEuroLLM potrebbe rappresentare un passo avanti per l’intelligenza artificiale europea, ma solo se riuscirà a coinvolgere il settore privato e a generare un reale impatto economico. Altrimenti, rischia di essere solo l’ennesimo progetto costoso e inefficace, senza alcuna possibilità di competere con i giganti americani.
Se l’Europa vuole davvero giocare un ruolo nell’intelligenza artificiale, deve cambiare approccio: meno burocrazia, meno interventi statali, più incentivi al mercato. Senza un ecosistema competitivo e dinamico, OpenEuroLLM resterà solo un altro esperimento accademico finanziato dai contribuenti.