Bologna al centro dell’Intelligenza Artificiale in Europa: nasce la prima AI Factory italiana
L’Unione Europea avvia una svolta epocale con la creazione delle AI Factories, ecosistemi dinamici pensati per promuovere innovazione, collaborazione e sviluppo nel campo dell’Intelligenza Artificiale (AI). Questi hub riuniscono risorse fondamentali – potenza di calcolo, dati e competenze – per sviluppare modelli di AI generativa avanzati. Le AI Factories rappresentano punti di riferimento per settori strategici come sanità, manifattura, clima e finanza.
Le prime 7 AI Factories in Europa
Nel dicembre 2024, il European High Performance Computing Joint Undertaking (EuroHPC) ha selezionato sette consorzi per istituire le prime AI Factories in Europa, segnando un passo cruciale nella costruzione di un ecosistema AI robusto. Questi poli saranno localizzati a:
- 🇬🇷 Atene: Pharos
- 🇸🇪 Linköping: MIMER
- 🇩🇪 Stoccarda: HammerHAI
- 🇱🇺 Bissen: Meluxina-AI
- 🇮🇹 Bologna: ITALIA
- 🇪🇸 Barcellona: BSC AIF
- 🇫🇮 Kajaani: LUMI AIF
Questi centri coinvolgono 15 Stati membri dell’UE e 2 Stati partecipanti al programma EuroHPC, tra cui Portogallo, Romania, Turchia, Austria, Slovenia, Repubblica Ceca, Danimarca, Estonia, Norvegia e Polonia. Con un investimento complessivo di 1,5 miliardi di euro da parte dell’UE e degli Stati membri, l’iniziativa prevede la creazione di nuovi supercomputer ottimizzati per l’AI e l’aggiornamento di sistemi esistenti, migliorando significativamente le capacità dell’Europa in questo settore. Leggi di più.
Bologna: un modello per l’Europa
L’Italia assume un ruolo centrale con la AI Factory del Tecnopolo di Bologna, che sarà la più grande in Europa per capacità di calcolo e investimento, con una dotazione complessiva di 430 milioni di euro. La struttura sarà operativa entro il 2026 e gestita dal CINECA, consorzio interuniversitario italiano nato per ottimizzare le risorse di calcolo accademiche. Integrerà il calcolo quantistico, accelerando l’innovazione e migliorando la competitività del sistema industriale italiano.
La presenza di infrastrutture avanzate, come il supercomputer Leonardo, rafforza il ruolo di Bologna come crocevia digitale ed economico, unendo PMI, startup e istituti di ricerca in un ecosistema condiviso e altamente innovativo. Approfondisci qui.
Una rete collaborativa in tutta Europa
Oltre alla AI Factory di Bologna, gli altri hub europei riflettono una forte collaborazione tra Stati e istituzioni:
- La Spagna ospiterà il BSC AIF a Barcellona, per soluzioni AI avanzate in vari settori.
- La Finlandia ospiterà il LUMI AIF a Kajaani, uno dei supercomputer più potenti al mondo.
- Il Lussemburgo svilupperà il Meluxina-AI a Bissen, ottimizzato per il calcolo AI.
- La Svezia e la Germania ospiteranno rispettivamente MIMER a Linköping e HammerHAI a Stoccarda, con un focus su manifattura e innovazione.
- La Grecia ospiterà Pharos ad Atene, come polo strategico per lo sviluppo dell’AI nel sud-est Europa.
Sostegno alle startup e all’innovazione
A gennaio 2024, l’UE ha lanciato un pacchetto di misure per supportare startup e PMI nello sviluppo di un’AI affidabile, in linea con i valori e le normative europee. Tra le principali iniziative:
- Accesso all’infrastruttura EuroHPC per supercomputer ottimizzati per l’AI.
- InvestEU, che fornirà 100 milioni di euro per attività di incubazione e scale-up, attirando ulteriori investimenti per 1 miliardo di euro.
- Collaborazioni con le AI Testing and Experimentation Facilities (TEFs) per validare tecnologie AI e accelerarne la commercializzazione.
Un ecosistema europeo per l’eccellenza
Le AI Factories sono parte integrante della strategia dell’UE per creare un ecosistema di eccellenza e fiducia nel settore dell’Intelligenza Artificiale. Con un investimento complessivo di 2,1 miliardi di euro, l’Europa punta a:
- Potenziare i supercomputer esistenti e crearne di nuovi.
- Sviluppare microprocessori ottimizzati per l’AI.
- Formare nuove competenze nel campo del calcolo avanzato.
L’AI Factory di Bologna è il simbolo di una nuova visione europea, basata su collaborazione, innovazione e accesso condiviso a risorse strategiche.