Chip AI: le nuove restrizioni USA dividono l’Europa
Gli Stati Uniti hanno introdotto restrizioni sull’esportazione di chip AI avanzati, una decisione che rischia di creare una netta divisione tra gli Stati membri dell’Unione Europea. Diciassette paesi, tra cui la Polonia e la Romania, dovranno affrontare limitazioni nell’accesso a questa tecnologia strategica, mentre altri dieci, tra cui l’Italia e la Francia, ne saranno esenti.
Quali paesi possono ottenere chip AI senza limitazioni?
Un ristretto gruppo di 18 nazioni, considerate alleate strette degli Stati Uniti, potrà acquistare i chip AI senza alcun tetto. Secondo fonti ufficiali dell’amministrazione statunitense, questi paesi sono: Australia, Belgio, Gran Bretagna, Canada, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Italia, Giappone, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Corea del Sud, Spagna, Svezia e Taiwan, oltre agli Stati Uniti stessi.
Le preoccupazioni dell’Unione Europea
La Commissione Europea ha reagito duramente attraverso una dichiarazione congiunta del Vicepresidente esecutivo Henna Virkkunen e del Commissario Maroš Šefčovič:
“Siamo preoccupati per le misure adottate dagli Stati Uniti, che limitano l’accesso alle esportazioni di chip AI avanzati per alcuni Stati membri dell’UE e le loro aziende. Crediamo che sia anche nell’interesse economico e di sicurezza degli Stati Uniti che l’UE possa acquistare chip AI senza limitazioni. Abbiamo già espresso queste preoccupazioni all’attuale amministrazione statunitense e siamo pronti a collaborare con la prossima per trovare soluzioni che garantiscano una catena di approvvigionamento transatlantica sicura.”
Implicazioni globali
Il presidente Joe Biden ha deciso di imporre queste restrizioni per contrastare il rischio che la tecnologia possa essere utilizzata impropriamente o finisca in sistemi militari, in particolare in Cina. La strategia include un sistema a livelli: un gruppo di 18 nazioni potrà accedere liberamente ai chip avanzati, mentre altre dovranno fare i conti con limiti severi.
Secondo Philippe Notton, CEO della società francese Sipearl:
“Questa decisione rappresenta un ulteriore campanello d’allarme per l’Europa, che deve ridurre la sua dipendenza dai fornitori statunitensi.”
L’appello europeo
I funzionari europei temono che le restrizioni possano rallentare lo sviluppo tecnologico dei paesi colpiti e compromettere l’unità del blocco. L’appello rivolto agli Stati Uniti è chiaro: rivedere le limitazioni e mantenere un approccio collaborativo.
Contesto strategico
Lunedì, la Casa Bianca ha ribadito l’importanza di mantenere la leadership tecnologica americana:
“È essenziale che l’AI globale si sviluppi su basi americane e che questa tecnologia critica non venga delocalizzata.”
Tuttavia, le nuove restrizioni lasciano intravedere un futuro incerto per le relazioni transatlantiche nel settore tecnologico.
Questa decisione rappresenta una sfida cruciale per l’Europa, che deve ora affrontare il compito di rafforzare la propria indipendenza tecnologica e definire una strategia comune per competere in un settore dominato dagli Stati Uniti e dalla Cina.