Designated Fanatics, la sicurezza mondiale in mano a degli ultrà

Piercamillo Falasca
25/03/2025
Poteri

Se qualcuno avesse proposto questa storia per una serie Netflix di geopolitica, probabilmente sarebbe stata scartata in fase di sceneggiatura: troppo assurda, troppo improbabile, troppo lontana da qualunque protocollo di sicurezza, buon senso o rispetto istituzionale. E invece è successo davvero. Un gruppo di alti funzionari dell’Amministrazione americana, tra cui il segretario alla Difesa Pete Hegseth e il vicepresidente JD Vance, ha discusso operazioni militari coperte da segreto su Signal, un’app di messaggistica commerciale, e lo ha fatto in presenza di un giornalista, Jeffrey Goldberg, direttore di The Atlantic, inserito per errore nella chat.

A confermare l’accaduto è stata la stessa Casa Bianca, dopo che The Atlantic ha pubblicato il resoconto dell’imbarazzante fuga di notizie. Due ore prima che gli Stati Uniti lanciassero attacchi contro obiettivi Houthi in Yemen, il segretario Hegseth aveva già condiviso nella chat i dettagli operativi: bersagli, armamenti, sequenza degli attacchi. Tutto alla portata di chiunque fosse in quel momento sull’app, giornalisti inclusi. Per i funzionari del Pentagono si tratta di una potenziale violazione dell’Espionage Act, la legge che regola la gestione delle informazioni sensibili. Una leggerezza così grave da sembrare frutto di un brutto sogno — e invece è cronaca.

Ma ancora più allarmante è il tono delle conversazioni riportate. In quella chat non si discuteva solo di strategie militari, ma anche — e soprattutto — con un linguaggio da bar, intriso di disprezzo e arroganza. JD Vance ha espresso riluttanza verso l’intervento, ma non per motivi umanitari o per timori di escalation: il problema, per lui, era “dover salvare ancora una volta l’Europa”. Alla sua osservazione — “Odio dover salvare di nuovo l’Europa” — Hegseth ha risposto senza mezzi termini: “Condivido pienamente il tuo disgusto per l’Europa parassita. È PATETICO.

In queste frasi non si coglie solo una mancanza di diplomazia: emerge un vero e proprio fanatismo ideologico, un atteggiamento predatorio nei confronti delle relazioni internazionali, e un disprezzo viscerale verso l’idea stessa di cooperazione transatlantica. Non si tratta solo di un’imperdonabile imprudenza tecnica o istituzionale. È l’ideologia che preoccupa: un’America sempre più chiusa in sé stessa, che considera gli alleati un peso, la guerra un argomento da chat privata, ma soprattutto una leva da sfruttare per vessare gli altri.

Questa non è una serie TV. È il mondo reale, ma è decisamente surreale.

PS. L’autonomia strategica europea passa anche dallo sviluppo del Corridoio India-Middle East – Europe Economic Corridor, un’alternativa al Canale di Suez. Cosa c’entra con questo articolo? Ne parleremo presto.