Grillo, l’annuncio delle 11.03 è un riferimento ai Templari e alla ghigliottina

Mattia Di Berti
02/12/2024
Appunti di Viaggio


Ormai in guerra aperta con il figlio ingrato Giuseppe Conte, il fondatore del M5S Beppe Grillo è tornato con uno dei suoi enigmi che farebbero impallidire anche gli autori della Settimana Enigmistica. In una foto insieme al compianto Gianroberto Casaleggio, l’ormai ex garante ha annunciato per domani, martedì 3 dicembre, alle ore 11.03 un “delicato messaggio” sui suoi canali social.

Perché proprio le 11.03? Semplice: per confondere le idee. E funziona, perché tutti si sono già lanciati in ipotesi complottistiche, simbolismi esoterici e cronologie templari.

L’annuncio è solo l’ultimo capitolo della vera guerra che anima il Movimento: una sfida per dimostrare chi è più puro tra i puri, chi è il vero erede del sacro Graal del grillismo.

L’esecuzione del Gran Maestro dei Templari

11.03, dunque. Il 10 e 11 marzo 2022 gli iscritti votavano sul nuovo Statuto, ma c’è chi scommette che l’orario scelto da Beppe non sia un riferimento così banale e puntano sulla storia dell’Ordine dei Templari. L’11 marzo 1314, Jacques de Molay, ultimo Gran Maestro dell’Ordine, fu giustiziato sul rogo a Parigi, accusato di eresia. Prima di morire, secondo la leggenda, lanciò una maledizione contro il re Filippo IV e papa Clemente V, che morirono poco dopo. Questo episodio è rimasto radicato nell’immaginario collettivo come il culmine del tradimento contro l’Ordine dei Templari, e alcuni credono che le sue parole abbiano segnato simbolicamente i destini della monarchia francese. Quando Luigi XVI venne decapitato durante la Rivoluzione Francese, il boia avrebbe sussurrato al sovrano le parole: “Jacques de Molay, sei stato vendicato!”. E giù la ghigliottina.

Una fine drammatica, che però ricorda la situazione del Movimento: da anni, si passa il tempo a tagliare teste interne, accusandosi a vicenda di tradimenti più o meno gravi. E come i Templari, il Movimento sembra una setta che lotta più contro sé stessa che contro veri nemici.

La guerra di secessione

Poi c’è chi punta al parallelo con l’11 marzo 1861, data in cui la Confederazione del Sud degli Stati Uniti adottò la sua Costituzione. Un evento storico che segnò una frattura irreparabile e l’inizio di una guerra civile. Suona familiare? La guerra civile delle cinque stelle (senza le strisce, a differenza dell’America) vede da una parte i “nostalgici” che vogliono tornare alla purezza originaria del “vaffa”, dall’altra i “progressisti” di Conte che provano a rimanere rilevanti (o che forse ancora sognano di riportare Giuseppi a Palazzo Chigi).

Niente più politica, solo teatro

Qual è la verità? Lo scopriremo domani, o forse no. Ad ogni modo, la vicenda ha ormai superato la dimensione politica e ha assunto quella – molto consona a Grillo – dello spettacolo teatrale.