La Georgia verso il Natale tra incertezze e speranze

La Georgia verso il Natale tra tensioni e speranze.
Luca Cadonici
25/12/2024
Frontiere

Mentre il Natale si avvicina, il popolo georgiano si prepara a celebrare il 7 gennaio, secondo la tradizione ortodossa. Quest’anno, tuttavia, l’atmosfera natalizia è influenzata da un clima di incertezza politica e sociale. Il 29 dicembre è attesa l’insediamento del nuovo presidente, Mikheil Kavelashvili, eletto dal solo partito di governo, Sogno Georgiano, in un contesto segnato dall’assenza delle opposizioni, che hanno disertato il parlamento in segno di protesta.

Le elezioni contestate e le accuse di brogli

Le tensioni politiche in Georgia affondano le loro radici in contrasti profondi, iniziati con la controversa proposta di legge sugli “agenti stranieri,” ispirata al modello russo. Questa legge, percepita come una minaccia alla libertà di associazione ed espressione, aveva già provocato massicce proteste nei mesi precedenti. Le elezioni parlamentari del 26 ottobre hanno ulteriormente esacerbato il clima, con episodi di violenza e accuse di brogli.

Le opposizioni, criticando duramente il processo elettorale e denunciandone la mancanza di trasparenza, hanno deciso di non riconoscerne i risultati. Questo ha portato a uno stallo politico, con un parlamento dominato dal partito di governo e un’opposizione che ha scelto le piazze come luogo per manifestare il proprio dissenso.

Proteste e numeri in contrasto

Le manifestazioni a Tbilisi hanno attirato un’attenzione significativa sia nazionale che internazionale. Secondo le dichiarazioni del primo ministro Irakli Kobakhidze, la protesta del 21 dicembre avrebbe radunato “a malapena” 3.000 persone. Tuttavia, dati raccolti da OSINT Visioner, un’organizzazione di analisi open-source, parlano di un numero decisamente più alto: circa 200.000 persone erano presenti in piazza. Questa discrepanza nei numeri evidenzia una narrazione divergente tra governo e opposizione, aumentando ulteriormente le divisioni.


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L’appello al dialogo e il rischio di arresti

Durante una manifestazione su Rustaveli Avenue, la principale arteria di Tbilisi, la presidente Salome Zurabishvili ha rivolto un appello al dialogo. Ha chiesto ai rappresentanti del partito di governo, guidati da Bidzina Ivanishvili, di concordare una data per le elezioni parlamentari prima del 29 dicembre. La presidente ha sottolineato che, senza un accordo, il rischio di una crisi più profonda e di elezioni imposte dalla pressione popolare resta alto.

“Questo regime si sta già disgregando,” ha affermato la Zurabishvili, riferendosi al crescente sostegno alle proteste da parte di segmenti sempre più ampi della società georgiana, inclusi funzionari pubblici e imprenditori. Ha enfatizzato che solo un confronto costruttivo può garantire la pace sociale e preservare i progressi ottenuti negli ultimi anni.

Chi è Bidzina Ivanishvili?

Bidzina Ivanishvili è una figura chiave nella politica georgiana. Fondatore e leader di fatto del partito di governo Sogno Georgiano, è un miliardario accusato dall’opposizione di consolidare il potere e limitare la democrazia in Georgia. Nonostante si sia ufficialmente ritirato dalla politica nel 2021, molti credono che continui a esercitare una forte influenza sul governo dietro le quinte.

Il 29 dicembre: un giorno decisivo

Il 29 dicembre rappresenta una data importante per la politica georgiana. Non solo per l’insediamento del nuovo presidente, ma anche per le aspettative della popolazione che spera in un cambiamento. Le dichiarazioni del primo ministro Kobakhidze, che ha minacciato la presidente uscente di possibili arresti, hanno aggiunto tensione a un contesto già complesso.

Le speranze per il futuro

In questo clima di incertezza, il popolo georgiano continua a dimostrare un forte impegno civico. Le proteste vedono la partecipazione non solo di studenti, ma anche di rappresentanti del mondo agricolo, culturale ed educativo. Il Natale potrebbe rappresentare un momento di riflessione e speranza, ma le tensioni attuali indicano che il cammino verso un futuro più stabile e democratico sarà lungo e pieno di sfide.



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