Meloni, Musk e Trump, tra percezione e realtà

Giovanni Pizzo
11/01/2025
Appunti di Viaggio

Elon non è un rappresentante del governo americano o un avido (per natura intrinseca come gli altri) capitalista, ma un amico, a cui io non faccio favori (forse). Così in sintesi la conferenza stampa di inizio anno della premier Meloni. “Un amico” non è la realtà, un amico è quello che conosci dai tempi di scuola, o con cui hai passato le vacanze insieme con i figli, ma è la percezione che proponi alle persone tramite la comunicazione.

Hitler era un socialista, forse pure comunista, in effetti il suo partito allora si chiamava “nazional socialista”, praticamente uno che si poteva dare di tu con D’Alema, peraltro entrambi portano il baffetto. Questo ha comunicato in diretta insieme a Musk, uomo da 200 milioni di follower, sulle piattaforme Alice Weidel, leader della AFD, Alternativa per la Germania, in piena campagna elettorale. Io non sono radicale, sono una libertaria democratica, dice lei, Hitler era diverso da me, infatti era uno di sinistra, uno che nazionalizzava le imprese, un comunista in sostanza.



Il mondo è tutto e il suo contrario: la realtà, la Storia, quella dei libri, al tempo del web non servono più, i documenti, la noia dell’analisi e dello studio, vengono superati dalla semplificazione di un tweet o di un’immagine Instagram, magari elaborata con l’IA. Le cose non devono essere vere, devono essere narrate verosimilmente, tanto non vengono raccontate ad un popolo critico e attento a spaccare il capello, ma ad un popolo di fan che aspetta che il verbo si faccia post.

Anche perché in una democrazia non partecipativa non contano le maggioranze assolute, ma le minoranze partecipanti alla rete. Gli altri, pur disponendo di eguali diritti,  non partecipano al gioco, e quindi vanno in fuorigioco, non pervenuti come i centristi moderati assorbiti dalle estreme. Per vincere oggi ci vuole coraggio e spregiudicatezza, gli estremisti li hanno, i moderati no, bisogna sostenere cose che nessuna persona di buon senso farebbe. Queste cose non serve che siano vere, ma percepibili come tali, sono come la calunnia, un venticello oggi, uno tsunami domani. Tanto le sparate cambiano ogni giorno al ritmo dei problemi complessi e nessuno verifica nulla. Crolla la quota di mercato di Tesla in Cina dove l’elettrico regna? Space X non fa soldi a sufficienza? Twitter è in profondo rosso?

Non ha importanza, Musk non vende cose tangibili, con bilanci verificabili, non paga tasse essendo in Delaware, lui vende il futuro, che come l’amore è fatto della stessa sostanza di cui son fatti i sogni. Compratevi un sogno, un virtuale american dream, abbonatevi a Musk. Forse su Marte non andrete, ma potrete mettervi le spillette del partito del futuro, e se sono un po’ uncinate non fateci caso.