Sparatoria in Parlamento: l’Abkhazia è nel caos

Luca Cadonici
21/12/2024
Poteri

Sparatoria al Parlamento dell’Abkhazia: omicidio e tensioni politiche

Nella capitale Sokhumi, la regione separatista dell’Abkhazia – occupata dalla Russia e riconosciuta come parte della Georgia dalla maggioranza degli stati del mondo – è stata teatro di un grave episodio di violenza politica. Vakhtang Golandzia, parlamentare abkhazo, è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco nella sede del parlamento. Un altro deputato è rimasto ferito al braccio, mentre il principale sospettato dell’omicidio sarebbe Adgur Kharazia, un altro membro del parlamento.

Secondo quanto riportato dal canale Telegram AMRA-life e citato dal Moscow Times, le tensioni sarebbero esplose durante un acceso dibattito su un disegno di legge per vietare l’estrazione di criptovalute nella regione. L’Abkhazia, alle prese con gravi problemi di approvvigionamento energetico, ha imposto blackout a rotazione alla popolazione. Il mining di criptovalute, estremamente energivoro, è stato identificato come un fattore critico che aggrava la crisi. La questione energetica si inserisce in un contesto di instabilità economica e politica acuito dalla decisione di Mosca, a settembre, di sospendere i finanziamenti alla regione e obbligarla ad acquistare energia russa a prezzi di mercato.


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Crisi istituzionale e dimissioni di Bzhania

L’omicidio si inserisce in un clima già tesissimo. Solo un mese fa, il presidente abkhazo Aslan Bzhania si è dimesso in seguito a proteste di massa e alla presa d’assalto degli edifici governativi. Le manifestazioni erano scoppiate contro un controverso accordo di investimento con la Russia, temuto dai locali come un modo per favorire gli oligarchi russi a scapito degli interessi abkhazi. Le pressioni dell’opposizione hanno costretto Bzhania a rinunciare all’accordo e, successivamente, alla presidenza, dichiarando di voler preservare “la stabilità e l’ordine costituzionale”.

Al suo posto, il vicepresidente Badra Gunba è diventato leader ad interim. Economista di formazione e con esperienze nell’amministrazione russa, Gunba ha promesso di garantire il funzionamento dello Stato e avviato le consultazioni per fissare la data delle prossime elezioni presidenziali.

Una regione sull’orlo del collasso

La situazione in Abkhazia riflette una crisi più ampia. La regione, sostenuta economicamente e militarmente dalla Russia dal 2008, è ora alle prese con l’incertezza generata dal conflitto in Ucraina, che ha distolto le risorse e l’attenzione di Mosca. Nonostante il riconoscimento dell’indipendenza abkhaza da parte della Russia e di pochi altri stati, la maggior parte della comunità internazionale considera l’Abkhazia parte integrante della Georgia.

L’Abkhazia ha una storia complessa e travagliata. Durante l’epoca sovietica, era una meta turistica privilegiata dall’élite di Mosca, ma oggi è segnata da crisi economiche, tensioni politiche interne e dipendenza dalla Russia. Il recente episodio di violenza al parlamento e le dimissioni forzate di Bzhania rappresentano un altro capitolo di instabilità, aggravato dall’incertezza sul futuro economico della regione.

Le implicazioni per la Russia

Mentre la Russia affronta il 1000° giorno di guerra contro l’Ucraina, la crisi in Abkhazia diventa un ulteriore problema per il presidente Vladimir Putin, che deve gestire l’insoddisfazione crescente nelle regioni sotto il controllo russo. Sebbene Mosca non sia intervenuta direttamente nella crisi abkhaza, le sue decisioni economiche – come la sospensione dei finanziamenti – hanno esacerbato le difficoltà locali.

Con il parlamento abkhazo che ora deve affrontare la questione delle elezioni presidenziali, il futuro politico della regione rimane incerto. Intanto, la violenza all’interno delle istituzioni sottolinea la fragilità del sistema e i rischi di ulteriori escalation.

Un futuro incerto

La strada per la stabilità in Abkhazia appare lunga e complicata. Tra crisi energetica, disordini politici e il peso della dipendenza dalla Russia, la regione deve affrontare sfide enormi. Le prossime settimane saranno decisive per capire se l’Abkhazia riuscirà a trovare un equilibrio o se continuerà a scivolare in una spirale di instabilità.