Taiwan sembra lontana, ma è il crush test dell’ordine mondiale
Taiwan, un’isola al centro del Pacifico, è sempre più al centro dell’attenzione globale, un crocevia strategico in un mondo in cui le tensioni geopolitiche si intensificano. La brutale invasione russa dell’Ucraina ha spinto l’Europa e gli Stati Uniti a rivedere le proprie priorità strategiche, rivolgendosi con crescente attenzione a Taiwan, sotto costante pressione per le minacce di Pechino. Il Presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato con fermezza: “La riunificazione con Taiwan è un processo irreversibile”, inviando un chiaro segnale al mondo. Contestualmente, l’asse Mosca-Pechino rafforza la sua cooperazione, con provocazioni continue nel Pacifico, incluse pressioni su Taiwan e le Filippine. Di fronte a questo scenario, come si muove Taiwan per garantire stabilità e prosperità?
Taiwan e l’Europa: una diplomazia pragmatica e strategica
Il recente viaggio del ministro degli Esteri taiwanese, Lin Chia-lung, in Europa ha segnato un passo significativo nel rafforzamento delle relazioni bilaterali tra Taiwan e il continente europeo. A Bruxelles, Lin ha incontrato membri del Parlamento Europeo e istituzioni chiave come l’Interuniversity Microelectronics Centre, ponendo al centro dell’agenda la cooperazione economica e tecnologica. Il settore dei droni, cruciale per la difesa e la sicurezza, è emerso come un pilastro di questa collaborazione.
Lituania e Polonia, in particolare, si sono affermate come partner strategici per Taipei. Con la Lituania, Taiwan ha avviato progetti per sviluppare l’industria dei droni, nel quadro di uno sforzo più ampio per potenziare le proprie capacità difensive. Questo impegno si inserisce in un contesto di tensioni crescenti tra Vilnius e Pechino.
Lituania e Cina: una crisi diplomatica emblematica
La Lituania rappresenta un caso esemplare delle difficoltà nei rapporti tra Europa e Cina. La decisione di Vilnius, nel 2021, di consentire l’apertura di un ufficio di rappresentanza taiwanese con il nome “Taiwan” invece di “Taipei” ha provocato una dura reazione di Pechino, che ha richiamato il proprio ambasciatore e imposto sanzioni economiche. Nonostante queste pressioni, la Lituania ha rafforzato i legami con Taiwan, ottenendo in cambio il sostegno di Taipei, incluso un fondo di investimento da 200 milioni di dollari.
Nel novembre 2024, la crisi si è aggravata con l’espulsione di tre diplomatici cinesi da parte della Lituania, un gesto di fermezza che ha ulteriormente deteriorato le relazioni bilaterali. Tuttavia, l’eventuale normalizzazione dei rapporti con Pechino da parte del nuovo governo lituano potrebbe complicare gli sforzi di Taiwan per consolidare la propria posizione in Europa.
La pressione cinese e le sfide globali
Mentre Taiwan costruisce alleanze, la Cina intensifica le pressioni militari e diplomatiche. Considerando Taiwan parte integrante del proprio territorio, Pechino ribadisce l’opposizione a qualsiasi interazione ufficiale tra Taipei e paesi che mantengono relazioni con la Cina, sollecitando l’Europa a rispettare il principio della “Unica Cina”. Tali pressioni rappresentano una sfida non solo per Taiwan, ma per l’intera comunità internazionale.
Una grande variabile in questo quadro sarà l’atteggiamento della futura amministrazione americana, guidata da Donald Trump, che ha già mostrato in passato un approccio ambivalente verso la Cina e le sue politiche commerciali e geopolitiche. Se da un lato Trump ha adottato misure forti contro Pechino durante il suo primo mandato, dall’altro la sua tendenza al pragmatismo e alla negoziazione potrebbe portare a una ricalibrazione delle priorità americane nella regione del Pacifico. Questo crea incertezza non solo per Taiwan, ma anche per l’Europa, che guarda agli Stati Uniti come a un partner cruciale per contenere l’influenza cinese.
Un aspetto cruciale e strategicamente rilevante è il ruolo di Taiwan come leader globale nella produzione di semiconduttori, componenti essenziali per tecnologie avanzate come dispositivi elettronici, droni, veicoli elettrici e sistemi militari. L’isola ospita alcune delle aziende più avanzate al mondo, tra cui la Taiwan Semiconductor Manufacturing Company (TSMC), che domina il mercato globale con la produzione di chip all’avanguardia. Grazie al suo know-how tecnologico e alla capacità di innovare, Taiwan rappresenta un pilastro insostituibile nelle catene di approvvigionamento globali, attirando l’attenzione di Stati Uniti, Europa e altri attori chiave. La dipendenza mondiale dai semiconduttori taiwanesi rende l’isola un asset strategico di primaria importanza nel contesto geopolitico attuale (leggi anche qui: Taiwan’s role in the US-China competition for critical minerals).
Taiwan: un pilastro della stabilità globale
Il caso di Taiwan trascende le dinamiche regionali, ponendosi al centro di una sfida globale che coinvolge valori universali come la democrazia, la sovranità e la cooperazione internazionale. L’Europa, pur navigando tra priorità interne e geopolitiche, ha l’opportunità di svolgere un ruolo decisivo nel sostenere Taiwan, seguendo l’esempio della Lituania. La questione taiwanese è in fondo il crush test dell’ordine globale per come lo conosciamo.