X senza regole: senza controlli l’odio prospera
Alle diciannove e quattro minuti del 20 dicembre 2024 Taleb Abdulmohsen, psichiatra saudita di 50 anni, alla guida di una BMW scura imbocca l’ultima curva prima della piazza del mercato di Magdeburgo e si lancia a tutta velocità sulla folla trasformando il mercatino di Natale in una scena di terrore. Arrivato in Germania nel 2006, Abdulmohsen era noto per il suo attivismo anti-islamista e le sue posizioni complottiste. Nonostante le richieste di estradizione presentate dall’Arabia Saudita, la Germania ha sempre rifiutato di consegnarlo.
Minacce ignorate
Man mano che emergono informazioni sull’identità dell’attentatore, il suo profilo X rivela dettagli inquietanti. Tra i suoi post spiccano minacce di morte contro l’ex cancelliera Angela Merkel, dichiarazioni in cui si dice pronto a uccidere 20 cittadini tedeschi e proclami di guerra contro la Germania. Nel 2023, Abdulmohsen aveva chiesto ai suoi 48.000 follower su X: “Mi condannereste se uccidessi a caso 20 tedeschi per ciò che la Germania sta facendo contro l’opposizione saudita?” Quattro mesi prima dell’attacco, aveva scritto in arabo: “Vi assicuro: se la Germania vuole guerra, l’avremo. Se la Germania vuole ucciderci, noi li massacreremo e moriremo.” Aveva poi aggiunto: “Esiste una strada verso la giustizia senza massacrare indiscriminatamente cittadini tedeschi?“. Nonostante la gravità di questi contenuti, né le autorità tedesche né eventuali moderatori della piattaforma sembrano essersi accorti di nulla, lasciando che queste dichiarazioni estremiste passassero inosservate.
X: la piattaforma senza regole
La controversa gestione di X da parte di Elon Musk ha ridotto drasticamente il controllo sui contenuti, trasformando la piattaforma in un terreno fertile per l’estremismo online. Dopo aver acquistato Twitter nel 2022 e ribattezzato come X, Musk ha promesso una libertà di parola praticamente illimitata. Una delle sue prime decisioni è stata rimuovere i moderatori, eliminando ogni controllo sui contenuti violenti ed estremisti. Questa scelta ha favorito il ritorno su X di complottisti, razzisti e radicali di ogni orientamento politico o religioso, trasformando la piattaforma in un potente amplificatore di odio.
Un incubatore d’odio
Nel caso di Taleb Abdulmohsen, anche una minima attività di moderazione avrebbe potuto fare la differenza. Dichiarazioni esplicitamente violente e persino esplicitamente omicidiarie, come quelle pubblicate sul profilo, avrebbero potuto essere individuate e segnalate tempestivamente alle autorità competenti. Questo non solo potrebbe prevenire tragedie come quella avvenuta, ma eviterebbe anche la creazione di un ambiente fertile per l’estremismo e l’autoradicalizzazione. Un contesto simile alimenta il fenomeno dei “lupi solitari,” individui radicalizzati online che agiscono in autonomia, sfuggendo ai tradizionali controlli di sicurezza e diventando un incubo per i servizi antiterroristici a livello globale.